Light Art: istallazioni ed artisti dal grande impatto visuale.

Pubblicato : 10/06/2015 15:16:20

Oggi giorno spesso sentiamo l'espressione Light Art, ma sappiamo esattamente cosa sia?

Light Art fu e continua ad essere un movimento minimalista contemporaneo che appoggia le basi delle sue opere, non solo sulla semplicità visiva ma non concettuale delle istallazioni, ma su un uso pregiato e formalmente essenziale di fasci di luce, concretizzati in elemento essenziale di un'opera che sostanzialmente trascende l'arte per diventare mezzo di comunicazione fondamentale. In parole povere, la luce, come oggi viene impiegata, per mezzo delle fibre ottica, per trasportare informazioni essenziali al preciso funzionamento di apparecchi e quant'altro...ritorna ad essere vettore di informazioni che dall'istallazione stessa raggiungono l'osservatore in un batter d'occhio.

decoratzione arte luminosi

Vediamo, oggi giorno, come grandi artisti si sono stabilizzati, sono ritornati o addirittura cercano di recuperare e far ripartire (ognuno a suo modo, a divere latitudini e sopratutto con i mezzi, la forma mentis e lo stile unico che contraddistingue ognuno di essi) quella stessa Light Art che sembrava essersi spenta nel corso di quello che conosciamo come il XX secolo.

Thomas Jackson diventa il Lucifer di questo Nuovo Testamento della memoria futurista, il Fosforo moderno, portatore di una luce che giá non è più solo elemento secondario (che da forma alla geometria solida...direbbe un Maestro!) di un'opera che vuol comunicare ben altro...ma elemento principale di un tutt'uno che rispecchia notevolmente lo status, la situazione sociale, il periodo storico....il vero e proprio continuum spazio temporale nel quale gli eventi proposti in un ammasso globulare a se stante riescono con forza a vivacizzare il momento stesso dell'opera....l'attimo nel quale, l'opera stessa nacque e si sviluppò nel ventre dell'Homo Thomas.

decoratzione fluorescenti ecconomica

Thomas, come James Turrell, porta, l'uno dal profondo di una tradizione americana incessabile e definita per linee guida personali, l'altro con suggerimenti che “per incantamento e messi in un vasel” giungono perfettamente fino ai nostri occhi, cercano, riescono e superano l'aspettativa di emozionare, incantare, lasciare senza fiato...la superano perchè in realtà suggeriscono un'evidenza superificiale fatta di gomma, tessuti, stanze e come per il primo, ambienti ampi come scogliere, boschi e locations naturalistiche nelle quali luci e ombre trovano un habitat verace, scevro dalla sinteticità del “indoor”, purificati da quel fittizio che tutto permeea nell'arte moderna...cotta e mangiata da molti per molti.

Le opere superano il tempo di esistenza dei meri materiali, per comunicare direttamente con un curioso iride, spettegolando con la cornea, mettendosi in combutta col nervo ottico, stuzzicano il cortex occipitale.

Scendono lungo la schiena per inalberare sensazioni primordiali unice e irripetibili. Scelgono la scioglievolezza del midollo, l'elettricità degli impulsi sinaptici, la velocità di un neurotrasmettitore per arrivare alla superficie...e suggerire ancora una volta un attacco di Cheratori Pilare.

light art braccialetti fluorescenti

Le istallazioni spettrali nelle quali ci troviamo sono ambienti specifici dove Jackson ci catapulta per favorire un vero e proprio viaggio, trasformandoci in onironauti di un mondo lucido e brillante nel quale luce, forme e sopratutto sensazioni tattili sono percepite prima della stessa luce, che altro non fa che "illuminare".

Che siano lightstick, fotografie, pezzettini di comune carta, uno strumento musicale...non farà assolutamente nessuna differenza, nella light art quello che conta è l'emozione che si è in grado di trasmettere.

La luce, quindi, non come elemento portante, come colonna dorica del tempio che ci apprestiamo a visitare, ma come saluto, benvenuto in un Mondo realizzato all'unico scopo di farci cadere in un oblio comune, una dimenticanza sottile, un sottovuoto di emozioni e riminiscenze che ci stringe la mano, l'occhio e sopratutto il cuore...per farci godere no del momento, ma solo del sollievo precendente al ricordo.

Arte e luce, quindi, come tutt'uno.

Light Art

light art glow

Il glowstick come strumento tattico militare sotto una luce talmente nuova che tutto sembra superato, caduto nel dimenticatoio, caduto in quel sogno astrale nel quale tutti gli esseri di questo pianeta sono incoscienti personaggi principali.

Un sogno senza una storia, un sogno senza un finale, fatto di labirinti luminescenti, di corridoi, stanze e colonne. Di fili luminosi stesi con maestria, di lampadine avvitate con giudizio, di piccoli elementi chemiluminescenti posizionati secondo quell'arte che ancora una volta ci insegna a riflettere, ad illuminarci partendo da noi stessi...che ci tende la mano per farci, ancora una volta, uscire dalle tenebre.

A questo punto, non rimane che ritornare all'inizio della nostra esposizione di idee, non serve soffermarsi sul contenuto, ma sublimare il pensiero e far “loop”...quella sequenza ciclica che dagli occhi, passa per il midollo spinale e ritorna al Mondo in un susseguirsi di azioni senza fine, una restituzione/resurrezione eterna sulla quale sono stati versati torrenti di inchiostro, scritti boschi di libri, setacciati mari e fiumi per trovare quell'Araba Fenice che dalle proprie ceneri nasce, nuovamente fertilizzata di vita nuova.

Chiudiamo citando un uomo che di luminosità sapeva più di qualsiasi altro, un ispiratore primordiale...un Maestro nel ermetico senzo della parola che oggi come ieri e sicuramente domani, sussurra parole dal passato: 

"La prima creatura di Dio fu la luce."

(Francesco Bacone – Filosofo, Politico, Giurista e Saggista inglese vissuto alla corte inglese, sotto il regno di Elisabetta I Tudor e Giacomo I Stuart)

Come negare...come poter solo pensare di “filosofeggiare” su tanta verità.

Innegabile verità ci regala a distanza di secoli questo Guerriero della Luce

 

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